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Chemical Free – I Petrolati

Un piccolo focus sulle sostanze che non piacciono al Dr.Vandelli

I petrolati: Cosa si intende quando sull’etichetta di un prodotto è possibile trovare la dicitura “Chemical-Free”?

Il Blog del Dr.Vandelli propone una serie di articoli di approfondimento per scoprire nel dettaglio quali sono le sostanze chimiche che possono creare fastidi al nostro organismo e per quale motivo abbiamo deciso di bandirle dagli ingredienti utilizzati nelle nostre linee.

Ma, prima di iniziare, chiariamo subito una cosa: che cosa vuol dire “Chemical Free”? Il termine è un prestito inglese che significa letteralmente “senza sostanze chimiche”, ed è garanzia di un prodotto sicuro e sano sia per l’uomo che per l’ambiente, in quanto gli ingredienti in esso contenuti sono di origine naturale.

Nello specifico, i prodotti a marchio Dr. Vandelli sono il risultato di una minuziosa ricerca e di un’attenta selezione delle materie prime che si basa sulla loro BioCompatibilità e sulla loro tollerabilità cutanea. Per questo motivo, abbiamo deciso di creare una “filosofia dei senza”, secondo la quale facciamo a meno di: Petrolati, PEG, Siliconi, Parabeni, Coloranti e Conservanti, Allergeni, SLS e SLES, Profumi di sintesi o molecole non naturali.

Conoscere questi ingredienti e saper scegliere in modo cosciente ed indipendente un prodotto piuttosto che un altro anche in base a ciò che contiene, deve essere considerato un diritto irrinunciabile di ogni consumatore, per questo siamo convinti dell’importanza di fare informazione a riguardo. Dunque, nell’articolo di oggi approfondiremo i Petrolati.

I Petrolati e la Filosofia dei Senza

I Petrolati, come paraffina e vaselina, sono sostanze gelatinose e biancastre derivate dalla raffinazione del petrolio, spesso utilizzate in lozioni e balsami perché, una volta applicate, danno a pelle e capelli un aspetto apparentemente morbido e levigato. In realtà, esse occludono i pori, poiché creano un film che non permette la traspirazione transdermica: si ha una sensazione di idratazione, ma è fittizia, in quanto la pelle non traspira e necessita di idratazione sempre maggiore. Questo, a lungo termine, può creare problemi come irritazioni ed eruzioni cutanee con comparsa di comedoni e/o prurito, e potrebbe portare anche ad ulteriori complicazioni dovute all’insorgenza di proliferazione batterica, quali invecchiamento cutaneo prematuro e accumulo di impurità.

Inoltre, essendo ottenute dal petrolio, sono potenzialmente cancerogene. Basti pensare che i petrolati meno raffinati (e quindi di un colore che varia dal giallo al marrone) vengono utilizzati in ambito industriale soprattutto per le loro proprietà lubrificanti, e sono stati marchiati dall’Unione Europea come materiali rischiosi in quanto potrebbero innescare meccanismi cellulari degenerativi o sensibilizzazione con forti reazioni cutanee (irritazioni, allergie ecc…).

Gli oli bianchi sono spesso usati anche in Farmacologia per preparare pomate e unguenti medicati. Pur essendo incolore, inodore, insapore, atossici e con il grado di purezza massimo (quindi privi di IPA – Idrocarburi Policiclici Aromatici –) si tratta comunque di un prodotto di Origine Minerale, e con tale dicitura l’ingrediente è sempre da associare al petrolio. Oli come, ad esempio, l’Olio Minerale, derivato da petrolio non combustibile, non apportano nessun beneficio al corpo. Per di più, per essere prodotte, queste molecole necessitano un forte dispendio energetico e creano un notevole inquinamento ambientale.

Sono derivati del petrolio anche tutti i profumi sintetici, gli alcolici e alcuni conservanti di sintesi.

Allora perché vengono utilizzati? Semplice: perché costano meno! Si producono più rapidamente e senza grandi sforzi, a differenza di oli e burri vegetali che devono essere coltivati, sono molto più deperibili in termini di tempo, e molto più costosi in termini di ottenimento. Si ha, di conseguenza, maggior guadagno con una minor spesa di produzione, senza che il prodotto abbia una vera e propria scadenza. Per questa ragione, il fatto che un cosmetico faccia parte della grande distribuzione non è sempre una garanzia di qualità, e nemmeno il prezzo elevato di alcune case cosmetiche famose lo è.

Ma quali sono, nello specifico, le problematiche che si manifestano nell’usare i petrolati e tutti i derivati?

  1. Difficoltà di traspirazione (perspiratio sensibilis) ed eliminazione dell’acqua transdermica (perspiratio insensibilis) con progressiva riduzione dell’idratazione cutanea (e alterazione della TEWL – trans epidermal water loss –); si manifesta, così, la diminuzione dell’effetto barriera che protegge dagli agenti esterni (atmosferici, patogeni o dovuti a detergenti chimici aggressivi);
  2. Rallentamento della rigenerazione cellulare e dell’eliminazione di scorie e tossine attraverso ghiandole e pori, in quanto vengono occlusi;
  3. Impoverimento del film idrolipidico, poiché i petrolati ostacolano la penetrazione delle sostanze attive idratanti e nutrienti nello strato corneo.
  4. Inattivazione di acidi grassi e vitamine proprie della pelle con cui i petrolati si legano;
  5. Possibile innescamento di processi cellulari degenerativi, di allergie e di irritazioni.


Diffidate, quindi, dai prodotti nei cui ingredienti potete leggere diciture quali Microcrystalline Wax, Mineral oil, Paraffinum liquidum, Petrolatum, Vaselina, favorendo invece composizioni a base di oli e burri vegetali!

Per oggi ci fermiamo qui, ma se volete scoprire quali sono gli altri ingredienti che abbiamo deciso di non utilizzare nelle nostre linee e perché, tornate a visitare il nostro blog e troverete presto un altro articolo dedicato!